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Loredana Perissinotto

Molte biografie per raccontare di sé, in quel lavoro di scavo riflessivo della memoria sulle motivazioni verso le scelte esistenziali e lavorative future, iniziano dall’infanzia: potrebbe essere altrimenti? La mia nota biografica non fa eccezione, specie in questo contesto CITIES, che affronta il tema del Teatro e della Formazione.

Ho scelto, dunque, due foto risalenti alla scuola elementare (fine anni 50) per documentare la ricerca dei segni di una passione infantile, diventata poi la mia professione.  Ah, se a scuola non ci fosse stato l’incontro col teatro, pur nella forma della recita e del teatro d’occasione, com’era di tradizione allora, cosa sarei diventata?!

Drammaturgia, creatività, estetica, spazi, animazione, pedagogia attiva, ecc. sarebbero arrivati dopo, ma intanto…. Il gioco delle parti e delle regole, del travestimento e della proiezione, della memoria e divertimento, della paura di non farcela e della sfida, del dialogo con l’altro da sé, del rituale della preparazione e della comunicazione…Solo un gioco o anche allenamento alla vita?!

Sono io quell’adorabile vecchina, con capelli di stoppa e occhiali, bastone e rosario. Un cliché di nonna, come nella pubblicità di una nota marca di cioccolato, già superato a quei tempi, ma tant’è! Di cosa avrà parlato la nonna di 10 anni con la nipotina di poco più giovane? Non ricordo, ma un testo teatrale con due generazioni a confronto in scena, avrà avuto senz’altro per tema valori, buoni propositi e sentimenti. E’ un esempio di Teatro d’occasione, in questo caso per la Festa della Mamma, come si legge sul cartello al fondo.

 

Sono molto affezionata a questa foto di una recita a 8 anni, per la cura posta da mia madre nel cucire delle toppe sul grembiule nuovo, al fine di rendere credibile la povertà delle protagoniste della vicenda, ma senza tralasciare di ben pettinarmi con tanto di fiocco e mollette! La storia? Quella a lieto fine di due sorelline (quasi piccole Fiammiferaie) sole e abbandonate in una sera d’inverno: quale il loro sogno o desiderio? Quale messaggio? La suora suggeritrice tra le quinte era rassicurante, ma non ne avevamo mai bisogno.

Salvatore Guadagnuolo

Operatore teatrale, lavora nella scuola e nel sociale da circa 30 anni. Formatore, collabora con strutture del territorio e nazionali. È vicepresidente AGITA guadagnuolosalva@gmail.com

Rossella Russo

Laureata in Musica, Spettacolo e Comunicazioni di Massa alla facoltà di Lettere Moderne dell’Università degli studi di Napoli Federico II muove i primi passi nel campo del Teatro Educazione in qualità di operatrice ed attrice. Dal 2010 entra a far parte della Segreteria di Progetto di Agita della quale, fino ad oggi, cura il settore della Comunicazione.

Annalena Manca

Annalena Manca vive a Roma e insegna nella scuola primaria. È nata in Sardegna, dove hanno origine tutte le esperienze che la appassionano: il teatro educazione, la scrittura, la manualità, il dialogo tra quotidiano e simbolico, il rapporto tra identità e società.

Cristina Morra

Operatrice teatrale in ambito socio-educativo. Nata a Cremona nel 1996, conduce i suoi studi universitari tra Pisa, Roma e Napoli (dove attualmente vive). Si specializza nel corso di laurea magistrale Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali all’università La Sapienza e attraverso un master in Formazione teatrale in ambito sociale. Agli studi accademici affianca un approfondimento pratico della materia teatrale, frequentando il Laboratorio di Ricerca Permanente del Teatro Elicantropo a Napoli e, collateralmente, workshop e seminari di recitazione e drammaturgia con maestri della scena nazionale. Conduce laboratori teatrali che coniugano il fare e il vedere, il vedersi e il farsi teatro.

 

[…] Penseranno di noi che eravamo pesci pronti ad abboccare all’amo. O terroristi mancati, o redenti, o pavidi, o chi sa cosa. Gente nata in anni difficili, che ha cercato disperatamente rifugio nel teatro. Oppure penseranno che siamo stati plagiati, che abbiamo confuso il teatro con un monastero, che ci siamo riempiti la bocca con parole grosse come ricerca interiore o etica. Fino alla noia. Che non sapevamo ridere. Penseranno che eravamo illusi, ed è vero, perché il teatro mostra la sua natura più vera e più profonda attraverso le illusioni e gli abbagli. È un’isola incantata, appare per un attimo, quando le singole volontà teatrali trascendono se stesse, e nasce un respiro che ha l’odore e l’ampiezza del mare aperto. La visione è sempre la stessa: serietà, gravità. E il teatro cambia faccia e dimensioni, si allarga, esplode, diventa una foresta o un mare aperto, un paradossale luogo di pericolo, in cui può capitare di essere messi a rischio fino in fondo. Perché lo fai, o lo studi, o lo frequenti non solo per te, al singolare, e non solo per il tuo piccolo mondo.

In genere si dice che Grotowski, come alcuni maestri della regia di inizio Novecento, ha fatto schiudere il teatro a un suo uso diverso, trasformandolo in luogo per una ricerca interiore. Probabilmente è vero. Ma oltre alla ricerca interiore dell’attore c’è stato molto altro: una trasformazione nelle gerarchie di priorità. È cambiata la risposta alla domanda: per chi si fa teatro? Per l’arte, per se stessi, per il proprio gruppo, per le proprie idee. Ma in qualche particolare momento storico si è fatto teatro anche per qualcos’altro o per qualcun altro.

Quando questo avviene, il respiro del teatro cambia.

 

Mirella Schino

Peppe Coppola

Operatore socio teatrale e operatore per l’infanzia. Nato a Vico Equense (NA) nel 1986 sin da bambino si appassiona al teatro in ambito educativo e rieducativo, soprattutto per la fascia della prima infanzia. Laureato in Pedagogia si occupa di percorsi teatrali e percorsi di avvicinamento alla lettura per scuole, teatri e comunità della città metropolitana di Napoli. Membro dell’associazione Agita per conto della quale si occupa di seguire diverse rassegne nazionali di teatro della scuola, è responsabile di IDEA (International Drama Theatre Education Association) si occupa della gestione dei progetti europei Erasmus plus. E’ segretario nazionale AGITA

Emilio Milani

Emilio Milani, laurea in DAMS presso l’Università di Padova, prova a fare l’operatore di teatro-educazione e ad occuparsi di teatro di ricerca nella Bassa Padovana e nell’Alto Polesine. Frequenta la S.E.T.E. di Serra San Quirico (AN): è lì che ha la possibilità di uscire dai propri confini di conoscenze e di sperimentare nuove idee. È appassionato anche di danza, di poesia e di musica.

Eleonora Mariella Mele

Laureata in Scienze della formazione primaria presso l’Università degli Studi di Padova, è docente di scuola primaria e scuola dell’infanzia.

Esperta del metodo “Drama for Learning” di Dorothy Heathcote sul cui contenuto ha scritto anche la propria tesi di laurea, ha condotto diverse ricerche in classe sull’utilizzo delle tecniche drammatiche nella didattica per l’apprendimento delle discipline.

Nel 1998 ha iniziato a muovere i primi passi nel teatro, studiando e recitando sia in compagnie amatoriali sia in alcune composte da professionisti.

Conduce laboratori extrascolastici di drama rivolti a ragazzi delle scuole secondarie.

Dal 2015 è costantemente attiva come attrice di teatro amatoriale in Veneto.

Margherita Dotta Rosso

Margherita Dotta Rosso, nata a Cuneo nel 1950, si forma tra Liceo artistico, Accademia di Belle Arti – nel corso di Scultura, facoltà di Architettura. Incontra, come allieva nello studio di Venezia, Emilio Vedova che apre nuove dimensioni espressive. Nel corso delle sue attività professionali in ambito educativo (sia nella scuola, sia con associazioni nei villaggi della Guinea-Bissau e con le donne immigrate a Torino) sviluppa le proprie esperienze artistiche portando il corpo/mente al centro del fare arte, con le sue storie e culture. Anche avvicinandosi all’arte terapia, per approfondire quanto l’immagine interviene nella produzione dell’immaginario di ciascuno.

Claudia Pastorini

Sono una formatrice e operatrice teatrale, esperta in approcci somatici.
Il teatro è per me un divertimento, una ricerca di flusso di azioni divergenti, di movimento e parola, che navigano nel variegato “altrove”.
Posseggo il mai scontato privilegio di incontrare le persone nel crocevia dei tanti teatri invisibili di cui è fatto il teatro educazione.

Maria Quintieri

Nasce in Calabria, studia a Roma e Parigi, ma è a Napoli, folgorata dalla città, che si ferma e lavora.
Insegna italiano e storia alle ragazze e ai ragazzi.

“Un laboratorio dei linguaggi – verbali e non – deve dunque essere uno spazio predisposto con cura e amore perché vi possa avvenire il passaggio dal silenzio e dal chiasso alla parola e poi alla narrazione rispecchiata e condivisa che costruisce identità”
(C. Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca, Sellerio ed.)

Arianna Baldini

Arianna Baldini è operatrice teatrale e si occupa principalmente della conduzione di percorsi laboratoriali realizzati in ambito sociale ed educativo.

Nasce nel 1989 in provincia di Ancona, studia ed opera a Pisa fino al 2015, dove conseguirà una laurea in Cinema Musica e Teatro, presso l’ateneo cittadino, alla quale affiancherà nel tempo un percorso di ricerca e studio pratico sull’arte teatrale.

Nel 2015 rientra stabilmente nella provincia di Ancona e inizia la collaborazione con Teatro Giovani Teatro Pirata- Impresa Sociale.

Ad oggi, per la struttura, riveste il ruolo di referente per il settore formativo, occupandosi di conduzione di attività laboratoriali, progettazione e coordinamento, di progetti locali, nazionali ed europei (Erasmus plus).

PENSIERO POETICO
<<Nel mondo ci sono i suoni.>>
Ah sì?
E qualcosa li accoglie
e li abbandona?
Vie di mare,
perdute e abissali.
L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.

Patrizia Mazzoni

Attrice, regista e formatrice.

È nata a Firenze ed ha studiato psicologia all’Università La Sapienza di Roma . ha iniziato il suo percorso artistico come art-performer.

Tiene laboratori teatrali e di lettura ad alta voce per adulti e bambini, coniugando preparazione psicopedagogica ed esperienza artistica come esperta di pedagogia teatrale e di formazione dello spettatore. E’ autrice di testi e kit ludico-didattici.

Nel 1982 fonda con Fiorenza Mariotti Bendini la compagnia Teatro Laboratorio di Figure, presente in molti festival europei di teatro sperimentale e di figura , tra cui: Caen, Polverigi, Barcellona, Salisburgo, Friburgo. Realizza istallazioni ed eventi di sperimentazione sulla drammaturgia dello spazio (rapporto natura-artificio) tra cui: Giardino di Boboli a Firenze, Biblioteca Marciana a Venezia, Chiostro di Sant’Ambrogio a Milano. Negli anni ‘90 a Milano, a Palazzo Reale, realizza percorsi teatrali di orientamento alla visione per alcune mostre tra cui: “I Goti”, e “Da Monet a Picasso “.

Dal 1993 al 2014 è coordinatrice artistica del RIBES-Teatro (Comune di Firenze-Assessorato Educazione), realizzando progetti pedagogici e spettacoli tra cui ”In Visita”( percorso teatrale in 5 tappe sul pregiudizio,” Mithos” e “Sulle tracce di Pinocchio”.

Dal 2001 al 2003 collabora con la compagnia Piccoli Principi al progetto “Studi al Teatro Studio”di Scandicci.

Dal 2000 al 2007 realizza per Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi: ”Metalogo”(contrasto teatrale ispirato al pensiero di Gregory Bateson), “Progetto Antidoto-Teatro e prevenzione al disagio giovanile” (in team con Stefano Massini e Stefano Calamandrei); è membro dell’osservatorio della Rassegna Scuola/Teatro e coordina il corso “Orientamento alla Critica teatrale”.

Nel 2005 fonda AD-AR-TE , associazione improntata sull’importanza pedagogica dell’agire artistico.

Nel 2006 mette in scena per la Biennale di Venezia: “Storia di Ye Xian” la Cenerentola cinese.

Seguono: “Pinocchiata”, “Orlando Furioso”(lettura e narrazione da Ariosto e Calvino), “Paesi di là dal mare”, “Con gli occhi di Mirò”, “Blu Odissea”, “Tre noccioli del duecento” per Uffizi Live 2017.

Dal 1999 al 2010 ha lavorato come artista e formatrice al Centro Teatro Educazione dell’ETI a Roma e al Teatro La Pergola di Firenze.

Attualmente collabora con alcune Residenze Artistiche della Toscana, in particolare con Archetipo-Teatro Comunale di Antella, di cui cura il laboratorio teatrale per adolescenti e i progetti di pedagogia teatrale per le scuole; nel 2019 debutta con lo spettacolo “Istruzioni X Razzisti” per la regia di Riccardo Massai.

E’ membro del Consiglio Direttivo di AGITA (Associazione Nazionale per la promozione e la ricerca della cultura teatrale nella scuola e nel sociale)

 

La mia pelle. Ancora
non riesco a capire
se finisco sulla pelle
o se sulla pelle
comincio
Mi contiene
la mia pelle mi protegge ma
appena qualcosa la tocca io
sono li sulla pelle
a sentire
Io sono dentro
chi bacia la mia pelle bacia me
Io sono fuori
se la mia pelle si ferisce
io sono ferito. Io sono dentro
sono quello che non si vede
Io sono fuori, sulla mia pelle
vado incontro al mondo
Nella mia pelle incontro te
Nella tua pelle

Giusi Quarenghi

Where is this sight?

Dove bisogna guardare?

Bisogna guardare al passato, al presente, al futuro.

Bisogna guardare e saper leggere.

Bisogna non perdere il segno nella “lettura”.

in aggiornamento